mercoledì 15 giugno 2016

Concluso il 2° intervento di Street Art Fest Diffuso

Il lavoro di Willoke e l’arte di HALO HALO generano un nuovo aspetto urbano




Si è concluso domenica 12 giugno la seconda tappa del Willoke itinerante, festival di street art “diffuso” che è approdato nella città di Ariano Irpino ospitando l’artista torinese HALOHALO
Come già  anticipato, quella di Ariano sarebbe stata una tappa interessante, ma molto particolare. Infatti l’artista si è trovato di fronte un edificio da una importante rilevanza  storica, situato  in prossimità di una delle Regie Fontane del XVII sec. , con un panorama naturale mozzafiato a fare da cornice e lo stesso edificio in condizioni fatiscenti. 
La scelta di Willoke nel selezionare Halo Halo non è stata casuale, infatti solo un lavoro di tipo informale, senza figure, sfumature,o sovrastruttrure poteva rendere al meglio su una superficie di per se articolata.

Halo Halo dal canto suo, accogliendo questo lavoro come una vera sfida tra se e il muro, è riuscito con pazienza certosina a comporre dal nulla,  un’opera unica, realizzando un puzzle di forme e cromie incastrate perfettamente con quei tasselli di muro ancora integri.
A parere dell’artista ognuno può intravedere e riconoscere attraverso i suoi “svarioni” (così come lui stesso definisce la moltitudine di segni senza forma all’interno del’opera) quello che vuole, a volte anche perdendo completamente l’orientamento, ma senza mai staccare l’occhio da quella piacevole immagine che  HALOHALO ha deciso di donarci.



Ancora un pò di colore nelle nostre città, ancora obiettivo perseguito e raggiunto dall’associazione Willoke che con la “casa stregata” in località Sant’Antonio ha realizzato si, un’opera d’arte, riqualificando però, ciò che è abbandonato o dimenticato.

Prossimo appuntamento venerdì 16 giugno con l’eccentrico artista Jorit Acogh nel comune di Vallesaccarda.

1 commento:

  1. Many halls are created to provide a catering service to specific cultural needs. And it gets very difficult to have a party at a hotel because the catering staff could not cook the traditional meals required by the client. But these seattle venues specialize in specific cultural needs.

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